Abstract:
L’attuale panorama edilizio europeo è caratterizzato da un’alta percentuale di edifici edificati tra l’immediato dopoguerra e il 1970. L’anagrafe del parco edilizio determina un alto consumo di energia per garantirne i servizi e la conduzione. Considerando il fatto che un edificio viene definito storico con il superamento del cinquantesimo anno di età, una buona parte del parco edilizio europeo viene quindi categorizzato come tale. Occorre quindi pensare come tutelare il patrimonio storico-culturale individuato tra questi edifici e nel contempo trovare sistemi che ne permettano una riqualificazione dal punto di vista energetico. Per effettuare una valutazione della Carbon Footprint che deriva dall’intero ciclo di vita dell’edificio è necessario, attraverso un approccio LCA (Life Cycle Assessment), esaminare, nel caso di un edificio esistente, le fasi di gestione, utilizzo e infine smaltimento e recupero di materiali, riducendo il più possibile l’emissione di CO2 (nello specifico Greenhouse Gas) in natura. Inoltre, la valutazione di sostenibilità di un opera deve dare evidenza degli eventuali contribuiti significativi ad almeno uno o più obiettivi ambientali (mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, transizione verso un’economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi) descritti dal Regolamento UE 2020/852, il quale impone i criteri che un’attività economica, come la riqualificazione di un edificio, deve rispettare per essere definita sostenibile. La valutazione di sostenibilità del progetto di riqualificazione dell’Ex Manifattura Tabacchi, edificio storico sottoposto a tutela dalla Sovraintendenza, è stata effettuata comparando le scelte di intervento descritte nel progetto con i criteri e limiti imposti dalle normative di tutela dei Beni Culturali, di tutela ambientale e di efficientamento energetico. Nonostante la difficoltà di coniugare gli interventi di efficientamento con la conservazione dell’estetica del bene, in modo che questi riescano a raggiungere gli obiettivi di mitigazione e adattamento degli impatti e rischi ambientali, secondo il principio DNSH (Do Not Significant Harm), la valutazione di sostenibilità ambientale della riqualificazione dell’opera risulta positiva.