Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è stato analizzare alcuni dati per verificare con quale frequenza e in che modo un gruppo di bambini di italiano L1 dagli 8 agli 11 anni che frequentano un istituto internazionale utilizzano le espressioni referenziali. Inoltre, si è provato a comprendere se esiste un cambiamento nella frequenza e nella modalità di utilizzo delle espressioni referenziali in base all'età dei bambini. Attraverso uno story-retelling task è stato possibile raccogliere i dati per comprendere come questi bambini utilizzano i sintagmi nominali, le forme pronominali e i soggetti nulli per introdurre, mantenere o reintrodurre un personaggio durante il racconto di una storia. Grazie alla codifica e all'analisi dei dati, si è visto che le espressioni referenziali più utilizzate in assoluto sono i soggetti nulli e i sintagmi nominali definiti (DEFDP). Al contrario, la frequenza di utilizzo dei pronomi forti è molto bassa. Passando a un’analisi delle espressioni in posizione di introduzione, mantenimento e reintroduzione, si è visto che, per introdurre un personaggio, i bambini utilizzano un sintagma nominale nella maggior parte dei casi (DEFDP soprattutto) e per il mantenimento, invece, aumentano le frequenze di utilizzo dei soggetti nulli mentre cala, senza scomparire del tutto, l’utilizzo dei sintagmi nominali. Per la reintroduzione, invece, aumenta nuovamente la frequenza di utilizzo dei DP. Inoltre, si è visto che nessuna progressione nell’uso delle espressioni referenziali è confermata dalla statistica, così come nessuna correlazione è stata trovata tra l’età e la frequenza di utilizzo delle espressioni referenziali.