Abstract:
Da Duchamp segue il DADA, dal DADA segue il paradigma antropocentrico, ovvero si giunge ad un’interpretazione del fenomeno artistico radicalmente differente rispetto alle precedenti. L’universo dell’agire umano, come genere prossimo, l’origine “DADA”, come differenza specifica. Da una parte l'arte è un prodotto realizzato attraverso un certo mezzo tecnico, dall'altra è un prodotto la cui natura dipende da un estremità del processo creativo, l’origine. Che tipo di origine? “DADA”, ovvero “chi può dirlo?”. Dall’opera di Duchamp si può solo intuire quale sia la differenza specifica dell’arte, ma si può escludere con certezza quale non sia il genere prossimo: mai una specifica forma o tecnica. In luogo delle belle arti l’agire, in luogo della forma bella l’origine umana (ovvero DADA). Il vertice della parabola descritta da avanguardie storiche e dintorni, viene equivocato da Danto nel suo opposto. Ciò che si potrebbe definire come l’incarnazione del soprannaturale nella umana natura viene deformato nella sua antitesi: la trasfigurazione del banale (prodotto dell’ingegno umano) nella straordinaria opera del dio della significanza.