Abstract:
La dissertazione mira a una nuova analisi e interpretazione del forte condizionamento che le strategie politiche, le tradizioni familiari e le relazioni degli aristocratici romani con le realtà politiche straniere esercitarono sulla gestione diplomatica e politica dell’egemonia romana nel II secolo a.C. Anzitutto, si affronta la questione della presunta esistenza di una ‘politica estera’ romana condivisa da un’ampia maggioranza di senatori e coerentemente perseguita per lunghi periodi, evidenziando al contrario la necessità di un vaglio accurato dei singoli episodi e contesti senza pregiudizi interpretativi, nonché il ruolo primario giocato nelle vicende politiche dai singoli attori e dai loro interessi. Si discutono le Prominenzrollen assolte dagli aristocratici romani nell’età dell’egemonia mediterranea (in part. i ruoli di legato, amicus, hospes, patronus e, più in generale, Vertrauensmann), il loro sviluppo e il loro rapporto con il fenomeno imperialistico e la sua gestione. Si esplorano altresì il significato e il peso nei confronti politici e nei processi decisionali delle tradizioni familiari e delle esperienze individuali o familiari accumulate in incarichi militari e in missioni diplomatiche. Queste analisi dialogano strettamente con dieci casi di studio relativi a singole personalità o a famiglie dell’aristocrazia senatoria, tra cui si distinguono le figure di M. Emilio Lepido (coss. 187, 175), di Q. Marcio Filippo (coss. 186, 169) e di P. Cornelio Scipione Emiliano e le stirpi dei Valerii Laevini, dei Caecilii Metelli, dei Claudii Pulchri, dei Domitii Ahenobarbi e dei Postumii Albini. Nella dissertazione sono incluse tabelle sulla prosopografia dei legati romani (inviati diplomatici e decem legati) del II secolo e cinque appendici su questioni specifiche o di dettaglio.