Abstract:
Ad oggi, l’inchiostro versato per le poco note Storie di santa Caterina di Jacomo, Domenico Tintoretto e bottega risulta essere sorprendentemente cospicuo. Ma come tristemente ormai (quasi) di norma, la seppur ricca bibliografia è, con rarissime eccezioni, sempre uguale a sé stessa, ripetitiva, cantilenante e
statica: meramente ed esclusivamente incentrata sulle questioni della qualità esecutiva, dell’attribuzione e della datazione. Volutamente e fortemente distante da questa limitata (e limitante) “tradizione” storico-
artistica si pone invece il presente studio, il cui obiettivo è l’andare oltre gli aspetti sovraesposti, pur senza eluderli totalmente, per cercare di recuperare il senso delle nostre immagini. Finalità che si è tentato di
conseguire adottando la metodologia storico-artistica dell’iconologia contestuale, ivi associata alla ricerca
archivistica. Si è così iniziato a ricostruire il contesto, a riportare alla luce le storie e i nomi delle personalità legate alle nostre opere. Una riscoperta doverosa e imprescindibile, che ha consentito di “vedere” e
sciogliere le metafore figurate, di giungere alla riscoperta del senso del ciclo della vergine alessandrina del genio inventore (e aiuti) del tardo Cinquecento veneziano.