Abstract:
Nel presente lavoro vengono approfonditi il dibattito metodologico e lo studio di alcuni strumenti volti a promuovere l’autodeterminazione e il raggiungimento di competenze specifiche di persone con disabilità. A partire da concetti chiave del servizio sociale, ci si addentra nella dimensione della disabilità e si illustra la Legge n.112/2016, promotrice di innovazioni in merito a percorsi per persone con disabilità grave, ai sensi dell’art.3 comma 3 della Legge 104/92. Tali riflessioni vengono elaborate alla luce di informazioni derivanti dallo studio di progetti promossi dalla Cooperativa Solidarietà e dalla Rete Interagendo, nella provincia di Treviso, dove la scrivente ha svolto un ruolo operativo dal 2019 al 2021, al fianco di persone con disabilità intellettiva e di persone con sindrome di down.
Questi case-studies permettono di indagare quali strumenti, approcci e metodologie sono utilmente impiegabili per generare autodeterminazione nella quotidianità delle persone con disabilità. Quando ci si riferisce al servizio sociale come motore per la produzione di cambiamento, nella maggior parte dei casi “l’aspettativa di cambiamento” è proiettata sui cittadini/utenti e non sulle istituzioni (Villa, 2007). Occorre quindi andare a ricercare quegli elementi volti all’attivazione anche da parte degli enti e dei professionisti, coinvolgendo i diretti interessati in un’ottica di reciprocità. In questo senso, il presente elaborato vuole offrire un contributo teorico/operativo per il passaggio da una prospettiva “assistenziale” a una visione che sviluppi l’empowerment del singolo e di comunità, favorendo l’emersione dei bisogni e delle capacità delle persone con disabilità e promuovendo contesti di partecipazione.