Abstract:
Nel corso degli anni, diverse correnti di pensiero hanno influito sul modo di pensare e di agire nei diversi ambiti della società. In particolare, la corrente liberale, nata nella sfera politica ed economica, a lungo andare ebbe anche un impatto sull’aspetto educativo. Senza un adeguato controllo da parte dello stato, il liberalismo sfociò nel relativismo, ossia l’estrema esasperazione del concetto di libertà portato dal pensiero liberale in cui, partendo dal presupposto che una verità assoluta non esiste, tutto è possibile e considerabile giusto. In questo modo, gli studenti non sono più interessati nello studio e limitano il loro impegno, chiudendosi nelle loro convinzioni. Di conseguenza, si crea come afferma Allan Bloom, una “chiusura mentale” in cui lo studente è prigioniero di questa linea di pensiero. Per contrastare il relativismo, questa ricerca ha per obiettivo l’adattamento del metodo pedagogico-linguistico di Paulo Freire, la così detta “pedagogia degli oppressi”, per proporre un’unità didattica al fine di sensibilizzare lo studente sull’impossibilità dell’applicazione del relativismo nel contesto linguistico a per aprire la sua mente sugli aspetti contemporanei della società.