Abstract:
Questo elaborato nasce dall’interesse di approfondire la produzione di racconti di Enrique Serna, uno scrittore messicano (ri)conosciuto solamente negli ultimi anni. L’autore dà prova della sua poliedricità nel panorama culturale messicano nonostante la consacrazione alla professione di scrittore non avviene in modo immediato. Oltre ad essere uno scrittore di racconti, Enrique Serna arricchisce l’ambiente artistico scrivendo saggi, romanzi, biografie e copioni di telenovelas. È un autore che non mira a soddisfare né le Istituzioni né il “gusto comune”: Enrique Serna scrive con l’obiettivo di aiutare la società messicana a sviluppare ed affinare le proprie idee contro il “Sesto Potere”, ovvero, un’autorità che uniforma il corpo, il comportamento e il pensiero. Questo potere, che risulta essere più preoccupante di una qualsiasi “dittatura archeologica”, non è delineato, specifico e centralizzato, ma è una forma di oppressione subdola, mistificata che ha la capacità di annichilire le identità obbligandole a mascherarsi per continuare a vivere. Per questo motivo, l'autore fornisce ai suoi personaggi uno specchio, o un dispositivo che funge da superficie riflettente, per permettere loro di osservarsi e rendersi conto delle trasformazioni a cui il nuovo regime li sottomette.