Abstract:
Negli ultimi anni, la crescente preoccupazione del consumatore cinese per la sicurezza alimentare e la qualità del cibo ha comportato un maggiore interesse verso i prodotti alimentari biologici: con un valore superiore a 8 miliardi di euro, la Cina attualmente rappresenta il quarto mercato mondiale per il biologico. D’altro canto l’Italia, secondo paese esportatore di bio nel mondo, trova in Cina nuove opportunità di sviluppo per l’internazionalizzazione del biologico “Made in Italy”, marchio già molto noto e apprezzato dai consumatori cinesi. Dopo una panoramica generale sulle origini dell’agricoltura biologica e sul mercato mondiale dei prodotti bio, l’elaborato presenta una comparazione tra i settori del biologico italiano e cinese attraverso l’analisi delle normative, dei sistemi di certificazione e dei dati attuali dei due mercati. Dopodiché, verranno approfonditi gli accordi e i progetti in atto per promuovere l’esportazione del biologico “Made in Italy” in Cina, oltre che le difficoltà e le sfide che le aziende italiane devono affrontare in questo lungo percorso. I diversi business model e le diverse strategie di vendita verranno invece esaminati attraverso le esperienze di tre imprese bio italiane presenti in Cina: Alce Nero e Rigoni di Asiago. Conclude il lavoro di tesi un repertorio terminografico italiano-cinese sull’agricoltura e l’intero settore biologico.