Abstract:
Il legame fra teatro e arte è sempre stato stretto. Nell’800 vi è una revisione critica dello spazio scenico che prende diverse strade: al naturalismo di Antoine, alla formazione della scuola simbolista del Théâtre de l’Œeuvre. Ma è principalmente la compagnia del Ballet Russe de Monte Carlo fondata da Sergej Pavlovič Diaghilev a portare sui palchi europei l’influenza delle maggiori personalità delle avanguardie dei primi del Novecento: primitivismo russo, cubismo, futurismo e metafisica. Il surrealismo come avanguardia si rivolge principalmente a una prospettiva linguistica ed autoriale. Salvador Dalì ha già una formazione scenografica giovanile, accompagnò Garcìa Lorca nella creazione delle scene di Mariana Pineda, a lui dedicherà poi The three cornered hat. Lavorerà come scenografo cinematografico amatoriale a fianco di Luis Buñuel, creando i manifesti visivi più importanti del movimento: Un chien andalou e L’age d’or. Espulso dal movimento, Dalì si lega al mondo del balletto; durante la Seconda Guerra mondiale insieme a Massine e Chanel inizia ad elaborare il suo capolavoro: Tristan Fou. Scappato negli Stati Uniti la possibilità di realizzazione dello spettacolo si smaterializza e le idee di Tristan Fou si trasformano negli spettacoli di Bacchanale e Labyrinth (solo nel 1944 riuscirà a creare il Tristan Fou). Le sue scenografie hanno una fantasia sfrenata e sconvolgente spesso causa di scandali; come nel caso di Salomè, le cui scene create per Brook nel 1948 portarono al licenziamento del regista. La collaborazione con Visconti a As you like it non solo lo battezzò nel teatro di prosa ma contribuì all’innovazione delle scene italiane molto arretrate rispetto ai palchi europei. Il successo ottenuto in America gli valse opportunità di collaborazione con registi come di Alfred Hitchcock e personalità come Walt Disney; in Italia lo portò alla partecipazione alle biennali di musica e teatro presso il Teatro della Fenice al seguito di Escobar e Alvary. La sua infinita fantasia e l’egocentrismo maniacale travolgono questi spettacoli al punto da far passare in secondo piano tutto il resto. Non stupisce che abbia scelto un vecchio teatro come sede del proprio museo in modo che la sua arte possa essere esposta come in un enorme spettacolo, in cui la sua vita sia in continua esposizione allo sguardo del pubblico pagante.