dc.contributor.advisor |
Paltrinieri, Gian Luigi |
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dc.contributor.author |
Varetto, Nicolo' <1994> |
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dc.date.accessioned |
2022-02-21 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-06-22T07:54:50Z |
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dc.date.available |
2023-07-06T08:47:53Z |
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dc.date.issued |
2022-03-16 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/20954 |
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dc.description.abstract |
La tesi, esaminando le principali linee interpretative del padre del pragmatismo americano, con particolare attenzione al panorama italiano, tenta di porre un'interrogazione che possa far emergere i limiti intrinseci alla pratica semiologica. Provando a discostarsi da un paradigma antropocentrico e programmatico che sembra pervadere quasi tutte le letture di Peirce, si presterà molta attenzione a quale sia il senso del metodo messo così in gioco ed a come esso richiami irrinunciabilmente la domanda verso gli elementi essenziali del pensiero semio-logico. Attraverso l’analisi di quest’ultimo e la sua inquadratura all’interno di una dimensione che sia quantomeno fenomenologicamente ed ermeneuticamente fondata, piuttosto che esplicitamente dichiarata epistemica ed euristica, il percorso evidenziato tende verso una riscoperta psicologica dei contributi fondamentali del nostro filosofo. Girando intorno al saggio On a New List of Categories, che come è risaputo era considerato dall’autore il suo unico contributo alla filosofia, chiarendone in modo mirato il retroterra genealogico, i punti di divergenza e quelli di debito originario rispetto alla tradizione filosofica occidentale, si vorrà mostrare come leggere oggi Peirce significhi, almeno per chi scrive, interrogare radicalmente la propria appartenenza al mondo e le proprie possibilità, sempre concesse a partire da quella disposizione fondamentale che pare sostenere ogni nostra attività, scientifica, filosofica e non. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Nicolo' Varetto, 2022 |
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dc.title |
Disposizione e metodo: un tentativo di confronto con la semiotica di C. S. Peirce |
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dc.title.alternative |
Disposizione e Metodo. Un tentativo di lettura della semiotica di C. S. Peirce |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Scienze filosofiche |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali |
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dc.description.academicyear |
2020/2021 - sessione straordinaria - 7 marzo 2022 |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
847055 |
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dc.subject.miur |
M-FIL/01 FILOSOFIA TEORETICA |
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dc.description.note |
La tesi, esaminando le principali linee interpretative di quello che è considerato essere il padre del pragmatismo americano, con particolare attenzione al panorama italiano, tenta di porre una domanda che possa far emergere i limiti intrinseci del processo semiotico. Provando a discostarsi da un paradigma antropocentrico e programmatico che sembra pervadere quasi tutte le principali letture nell’ambito esegetico, si presterà molta attenzione a quale sia il senso del metodo che opera nel pensiero del filosofo e a come i nostri interrogativi siano richiamati verso elementi che sono tutt’altro che relegabili esclusivamente all’ambito di una disciplina semio-logica. Attraverso l’analisi del compito logico del pensiero pragmatista e alla sua collocazione all’interno di una dimensione che sia quantomeno fenomenologicamente ed ermeneuticamente fondata, piuttosto che esplicitamente dichiarata epistemica ed euristica, il percorso evidenziato tende verso una riscoperta psicologica, in senso eccellente, dei contributi fondamentali del nostro filosofo. Girando intorno al saggio Pensiero-segno-uomo, ma concentrandoci in modo particolare sui concetti di Interpretante e di Possibilità, se ne vorrà evidenziare il ruolo essenziale giocato in favore di un’impronta del metodo genuinamente realista e radicale, che nulla ha da spartire con presunte derive nominaliste o idealiste. Al contrario il metodo in questione offre, a chi ha la pazienza di avviarsi su questo cammino, cautele eccezionali per aggirare ogni deriva psicologista e strumentalista. Sarà forse possibile mostrare come leggere oggi Peirce significhi, almeno per chi scrive, interrogare la propria appartenenza a una comunità, senza darne per garantita l’esistenza, e le possibilità che in essa si inscrivono, ma che sono immancabilmente concesse a partire da quella disposizione fondamentale che sostiene ogni nostra attività, scientifica, filosofica e non. Alla base della logica vi è il Sentimento del pensiero. |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.provenance.upload |
Nicolo' Varetto (847055@stud.unive.it), 2022-02-21 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Gian Luigi Paltrinieri (gpaltri@unive.it), 2022-03-07 |
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