Abstract:
L’apprendimento del linguaggio è da sempre considerato uno dei misteri più intriganti della scienza; la nostra capacità di elaborare una informazione e tradurla in un significato in modo così naturale e innato è da sempre motivo di fascino per i più grandi psicologi e scienziati della storia. Se da una parte l’acquisizione del linguaggio riguarda ogni individuo ed è quindi stata oggetto di studio per secoli, la perdita linguistica e i disturbi afasici, al contrario, sono eventi più rari e dei quali si hanno documentazioni scientifiche solamente a partire da qualche secolo. Questo elaborato, tuttavia, non vuole analizzare solamente quella che è l’acquisizione e la perdita linguistica, ma ha come scopo il paragone di questi due fenomeni a livello multimodale, paragonando le lingue orali con quelle dei segni.
Se da una parte la manifestazione dei disturbi afasici nelle lingue orali è un ampio oggetto di studio, la ricerca di tale fenomeno per quanto riguarda le lingue segnate rimane un campo non del tutto esplorato, data la scarsità di soggetti non udenti che presentano tali patologie e la mancanza delle risorse impiegate per l’indagine scientifica.
L’ipotesi alla base di questa tesi è quindi che, se i disturbi afasici nelle lingue orali presentano un pattern di dissoluzione linguistica che segue il processo inverso rispetto alla loro acquisizione, allora tale schema potrebbe presentarsi anche per quanto riguarda l’acquisizione e la perdita linguistica delle lingue segnate, nonostante le modalità di espressione siano differenti.
Per esporre al meglio gli studi presi in analisi per appurare tali teorie, ho adottato il seguente ordine di illustrazione degli argomenti trattati.