dc.contributor.advisor |
Barbieri, Giuseppe |
it_IT |
dc.contributor.author |
Cattari, Antonio Ottavio <1996> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-02-10 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-06-22T07:53:03Z |
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dc.date.issued |
2022-03-08 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/20866 |
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dc.description.abstract |
Il presente studio costituisce un tentativo di mappatura storico - critica delle linee di sviluppo dell’AI Art in rapporto alle teorie dell’immagine operativa e degli screen studies. La riflessione sulla contemporaneità si concentra su sei casi studio paradigmatici: Harold Cohen, il collettivo Obvious, Mario Klingemann, Trevor Paglen, Pierre Huyghe e Ian Cheng. Sei azioni e relazioni con la macchina dissimili tra loro tese a esplorare l’AI medium e le sue possibilità di generazione semi-autonoma. Dalla serie di ritratti della ‘Famille de Belamy’, al flusso di coscienza per immagini dell’AI Passersby I, passando per i mondi virtuali e le immagini neurali, si tracciano sei diverse declinazioni dell’autonomia macchinica e dell’AI Art come medium artistico e meta-artistico. L’avvento dell’architettura delle GANs (Generative Adversarial Networks) nel 2014 e l’implementazione dei sistemi di apprendimento automatico (machine learning e deep learning) hanno consentito alle macchine di raggiungere un livello avanzato di semi autonomia nel riconoscimento vocale, delle immagini, della scrittura e nella generazione artistica. L’intelligenza artificiale, utilizzata all’interno del processo creativo, diviene un mezzo di espressione. La tesi indaga dunque l’AI come medium artistico. Per l’artista – programmatore l’artefatto esiste sotto forma di regole, modelli e schemi astratti che, tradotti in linguaggio binario, divengono le linee guida per la sua generazione da parte della macchina. L’algoritmo è così sia linguaggio di programmazione sia di espressione creativa. La bellezza risiede nel codice, nella matrice matematica da cui scaturisce l’artefatto: creare, pensare e programmare sono tutte azioni sinonimiche. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Antonio Ottavio Cattari, 2022 |
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dc.title |
Ars ex machina. L’Intelligenza Artificiale come meta-medium artistico. |
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dc.title.alternative |
Ars Ex Machina. L'Intelligenza Artificiale come meta-medium artistico. |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Storia delle arti e conservazione dei beni artistici |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali |
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dc.description.academicyear |
2020/2021 - sessione straordinaria - 7 marzo 2022 |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
it_IT |
dc.thesis.matricno |
880168 |
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dc.subject.miur |
L-ART/04 MUSEOLOGIA E CRITICA ARTISTICA E DEL RESTAURO |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Antonio Ottavio Cattari (880168@stud.unive.it), 2022-02-10 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Giuseppe Barbieri (figaro@unive.it), 2022-03-07 |
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