Abstract:
L’idea di trattare la tematica scelta, per sottolineare l’importanza di un dialogo reciproco tra i soggetti coinvolti, inizia con la descrizione di un ben noto caso studio costituito dall’inserimento di una ‘grande opera’ in un territorio densamente abitato. Infatti, la percezione e l’osservazione del mondo possono variare e nel caso di un’opera come la SPV sono inevitabili pesanti modifiche agli ambienti e ai luoghi di vita personali. Credo sia molto importante dare rilevanza al territorio e a tutto ciò che in esso è presente, partendo dalla flora e fauna, all’acqua, alle persone e a ciò che caratterizza ognuno ovvero la sfera emotiva personale, i propri ricordi e le proprie idee.
Per mezzo di informazioni raccolte in alcuni libri, altre presenti negli articoli di giornale o on-line, questionari, telefonate, e-mail, documenti ufficiali e interviste, ho cercato di descrivere i segni che l’uomo lascia attorno a sé e alcune conseguenze che ne derivano. Da tutto ciò che mi è stato comunicato, traspare un messaggio che alcune famiglie vogliono rendere noto, ovvero un senso di abbandono e tutt’altro che un dialogo alla pari. Permane la speranza di un futuro che possa, attraverso le voci di tutti, trovare soluzioni a difficoltà future sia collegate al progetto SPV, sia collegate a qualsiasi nuova opera proposta. Nonostante le problematiche riscontrate e i silenzi di fronte a chi cerca di comunicare, è ancora presente la voglia di procedere ‘assieme’ nelle modifiche del mondo, del territorio e degli spazi di vita.