Abstract:
Questa tesi è incentrata sulla analisi della storia e delle caratteristiche dell’opera lirica nazionale cinese. Il lavoro è mirato a metterne in luce le convergenze con la musica di Puccini e a individuare le motivazioni per cui questa importante forma d’arte è così poco conosciuta dalla musicologia occidentale. A proposito, nelle conclusioni vengono delineati tre fattori chiave. In primo luogo, l’isolamento storico della Cina prima delle aperture di Deng Xiaoping; secondariamente, una forma di preclusione verso una forma d’arte considerata a torto frutto di propaganda ideologica e, infine, la chiusura della musicologia internazionale verso tutte le forme musicali che non adottano la atonalità, tacciate quindi di conservatorismo e passatismo.
La tesi è divisa in sette capitoli. Il primo capitolo è costituito da un'analisi dell’opera tradizionale cinese, mettendo in luce le sue caratteristiche e i principali aspetti che la differenziano dall’opera lirica europea. Nel secondo capitolo sono analizzate, in breve, le principali tappe dell’introduzione della musica occidentale in Cina. Nel terzo capitolo viene presentata l’opera lirica nazionale cinese e vengono analizzate brevemente le principali tappe della penetrazione dell’opera europea in Cina. Il quarto capitolo percorre l’evoluzione dell’opera nazionale cinese, dagli esperimenti embrionali, su cui viene dedicata particolare enfasi, al periodo preliminare, al periodo di sviluppo, fino alla Rivoluzione Culturale, durante la quale purtroppo l’opera nazionale cinese è stata proibita. Di ogni periodo vengono citate le opere più importanti, e analizzate nel dettaglio quelle più rappresentative. Nel quinto capitolo si completa la storia dell’opera nazionale cinese, dalla Rivoluzione Culturale fino ai giorni nostri. Un’enfasi particolare viene posta sulla recente (2014) opera “Il ragazzo del risciò”, di Guo Wenjing, che è stata anche rappresentata in tournée in Italia nel 2015, e all’accoglienza che ha ricevuto nel nostro Paese. Nel sesto capitolo vengono riassunte brevemente le caratteristiche dell’opera nazionale cinese: di carattere musicale, come l’attenzione particolare dei cinesi verso l’aspetto drammaturgico e la particolare propensione per la musicalità, nonché la difficoltà di conciliare il recitativo dell’opera con i quattro toni della lingua cinese; di carattere istituzionale, come l’attenzione del Governo cinese verso la cultura musicale e l’opera nazionale in particolare, e la situazione dell’insegnamento musicale dell’opera in Cina. Nel settimo capitolo vengono quindi descritte le particolari e sorprendenti convergenze tra l’opera nazionale cinese contemporanea e la “Turandot” di Puccini. Questa soluzione, a cui sono pervenuti indipendentemente Puccini e i compositori cinesi, è forse una possibile alternativa “novecentesca” alla musica dodecafonica, ovvero una accettazione delle dissonanze, ma poste in un tessuto musicale sostanzialmente tonale.