From “Made in Italy” to “Made by Italians”: a critical analysis and the cases of two companies in the agri-food sector

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dc.contributor.advisor Coro', Giancarlo it_IT
dc.contributor.author Brunello, Sebastiano <1995> it_IT
dc.date.accessioned 2021-10-05 it_IT
dc.date.accessioned 2022-01-11T09:27:36Z
dc.date.available 2023-02-01T13:34:56Z
dc.date.issued 2021-10-28 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/20501
dc.description.abstract La tesi si propone di analizzare caratteristiche e performance del settore agroalimentare italiano, ponendo particolare intenzione al concetto di “Made in Italy”, del quale vengono analizzate le caratteristiche normative e le sfide che questo si trova ad affrontare in un contesto commerciale sempre più globalizzato. Vengono poi esaminate le implicazioni per questa materia derivanti dalla questione dell’autosufficienza delle produzioni agricole italiane e dalla visione protezionistica che caratterizza il settore in Italia e ne limita la crescita internazionale. Viene poi analizzato il sistema delle indicazioni geografiche e il volume d’affari che caratterizza i prodotti italiani da queste protetti, ponendolo in contrasto con l’incapacità strutturale del settore agroalimentare italiano di essere presente con volumi importanti per questi prodotti sui mercati internazionali. Ciò introduce il dibattito sul tem del cosiddetto “Italian Sounding” che, anche traendo vantaggio dai limiti delle produzioni italiane, risulta In crescita costante in termini di fatturato stimato. Vengono approfondite alcune delle cause alla base di questo fenomeno così come alcune delle iniziative prese a livello nazionale, europeo ed internazionale per cercare di limitarne l’ulteriore crescita. I tentativi fatti in tal senso, però, come verrà visto si sono dimostrati incapaci di frenare un fenomeno che, di fatto, rappresenta per il settore agroalimentare italiano un segnale di quanto siano grandi i margini di crescita internazionale alla luce di una domanda per prodotti di “tipo italiano” che ha dimensioni spropositate. Per intercettare una più ampia fetta di questa domanda e superare alcuni limiti intrinsechi al “Made in Italy” agroalimentare, vien proposto un modello imprenditoriale che si potrebbe etichettare come “Made by Italians”, consistente cioè nello sfruttamento del know-how e delle competenze nella trasformazione alimentare tipicamente italiane in nuovi contesti globali, realizzando un indotto positivo per l’intero settore italiano oltre che, chiaramente, per le singole aziende. Come esempi di tale modello vengono presentate, anche grazie al racconto diretto di figure di vertice di ciascuna di esse, due aziende: Brazzale spa, presso la cui partecipata Brazzale Moravia as ho avuto la fortuna di svolgere il mio tirocinio curriculare, e Rigoni di Asiago Srl it_IT
dc.language.iso en it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Sebastiano Brunello, 2021 it_IT
dc.title From “Made in Italy” to “Made by Italians”: a critical analysis and the cases of two companies in the agri-food sector it_IT
dc.title.alternative From "Made in Italy" to "Made by Italians": a critical analysis and the cases of two companies in the agri-food sector it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Global development and entrepreneurship it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Economia it_IT
dc.description.academicyear 2020/2021_sessione autunnale_181021 it_IT
dc.rights.accessrights embargoedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 852823 it_IT
dc.subject.miur SECS-P/06 ECONOMIA APPLICATA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Sebastiano Brunello (852823@stud.unive.it), 2021-10-05 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Giancarlo Coro' (corog@unive.it), 2021-10-18 it_IT


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