Abstract:
La tesi si propone di analizzare caratteristiche e performance del settore agroalimentare italiano, ponendo particolare intenzione al concetto di “Made in Italy”, del quale vengono analizzate le caratteristiche normative e le sfide che questo si trova ad affrontare in un contesto commerciale sempre più globalizzato. Vengono poi esaminate le implicazioni per questa materia derivanti dalla questione dell’autosufficienza delle produzioni agricole italiane e dalla visione protezionistica che caratterizza il settore in Italia e ne limita la crescita internazionale.
Viene poi analizzato il sistema delle indicazioni geografiche e il volume d’affari che caratterizza i prodotti italiani da queste protetti, ponendolo in contrasto con l’incapacità strutturale del settore agroalimentare italiano di essere presente con volumi importanti per questi prodotti sui mercati internazionali. Ciò introduce il dibattito sul tem del cosiddetto “Italian Sounding” che, anche traendo vantaggio dai limiti delle produzioni italiane, risulta In crescita costante in termini di fatturato stimato. Vengono approfondite alcune delle cause alla base di questo fenomeno così come alcune delle iniziative prese a livello nazionale, europeo ed internazionale per cercare di limitarne l’ulteriore crescita. I tentativi fatti in tal senso, però, come verrà visto si sono dimostrati incapaci di frenare un fenomeno che, di fatto, rappresenta per il settore agroalimentare italiano un segnale di quanto siano grandi i margini di crescita internazionale alla luce di una domanda per prodotti di “tipo italiano” che ha dimensioni spropositate.
Per intercettare una più ampia fetta di questa domanda e superare alcuni limiti intrinsechi al “Made in Italy” agroalimentare, vien proposto un modello imprenditoriale che si potrebbe etichettare come “Made by Italians”, consistente cioè nello sfruttamento del know-how e delle competenze nella trasformazione alimentare tipicamente italiane in nuovi contesti globali, realizzando un indotto positivo per l’intero settore italiano oltre che, chiaramente, per le singole aziende. Come esempi di tale modello vengono presentate, anche grazie al racconto diretto di figure di vertice di ciascuna di esse, due aziende: Brazzale spa, presso la cui partecipata Brazzale Moravia as ho avuto la fortuna di svolgere il mio tirocinio curriculare, e Rigoni di Asiago Srl