Abstract:
La presente Tesi di Laurea magistrale prende in esame l’episodio della congiura di Cilone, una delle pagine più oscure della storia greca. Lo studio si compone di due parti, con l’intento di valorizzare congiuntamente fonti letterarie, archeologiche ed epigrafiche. Nella prima si presenta la traduzione e il commento delle varie testimonianze letterarie inerenti all’agos ciloniano. La traduzione di ciascuna fonte ha teso a rendere in maniera fedele le strutture del testo greco, per evidenziarne al meglio le caratteristiche e i legami con gli altri resoconti. I testi sono stati esaminati tanto dal punto di vista lessicale e formale quanto da quello storico-contenutistico. Un confronto tra i vari apporti letterari all’evento storico considerato è stato fornito a conclusione dei capitoli dedicati alle varie fonti. Queste ultime sono state raggruppate in tre categorie: la tradizione “anti-ciloniana” di Erodoto e Tucidide, che risultano essere le prime testimonianze sul tentativo tirannico dell’ateniese Cilone nonché le più attendibili; la “tradizione attica”, che comprende autori eterogenei quali Aristotele, Plutarco, Pausania e Diogene Laerzio; infine gli scolii e le fonti lessicografiche, che offrono una lettura attraverso la prospettiva degli antichi e una percezione della rilevanza sociale del miasma che travagliò la polis ateniese.
La seconda parte dello studio si propone di studiare un aspetto collaterale alla congiura di Cilone, ovvero l’importanza del sacro. Nello specifico sono stati considerati i culti epicorici di Zeus Meilichios e Olympios, nel tentativo di riflettere sulla duplicità che caratterizza l’occasione del colpo di stato.
La Tesi si conclude con alcune riflessioni a termine della ricerca su questi temi.