Abstract:
La tesi affronta il cambiamento climatico sviscerandolo da un punto di vista epistemologico e inserendolo in una prospettiva che consideri le ricadute etiche e l’impegno civile necessari per la creazione di una nuova cosmologia Occidentale, cambiando metodi d’indagine e pratiche relazionali. La pandemia da COVID-19 è solo una delle conseguenze dovute al rapporto che la nostra società egemonica ha instaurato con l’altro da sé, in particolare con la natura. Il mio obbiettivo è quindi quello di proporre un’analisi critica che assuma una prospettiva decostruttivista sull’approccio dominante al cambiamento climatico, il quale fallisce nell’identificare il dualismo natura-cultura come causa, efficiente e finale, della crisi climatica. La catastrofe pandemica può essere intesa come drammatica sfida per la rielaborazione del modalità Occidentale di abitare il pianeta. Il bisogno di significato in seguito a un disastro può rappresentare la spinta verso una rivoluzionaria creazione ontologica collettiva, che scavalchi il dominio necropolitico capitalistico attraverso una spinta immaginativa legata al contagio della diversità. È fondamentale riconoscersi come parte del complesso intreccio relazionale della rete della vita per immergersi in una profonda comprensione partecipativa degli intrecci in cui siamo coinvolti. Solo attraverso il coinvolgimento in assemblaggi di socialità multispecie è possibile tentare di immaginare e costruire un mondo vivibile.