Abstract:
La storia della traduzione, soprattutto a partire dall’epoca Rinascimentale, associa troppo spesso al processo traduttivo una visione solitaria, individuale; in quest’ottica, la traduzione è vista come prodotto di un singolo soggetto operante. Tuttavia, nonostante l’immagine del traduttore sia spesso associata a quella di un eremita circondato da libri, occorre sottolineare la dimensione sociologica, propria del processo traduttivo, in cui pluralità e collaborazione sono i due termini chiave. La traduzione collaborativa non è certamente un’invenzione recente, e tuttavia non è che un campo emergente nel cosmo traduttologico. Proprio questa è dunque la motivazione alla base di questa ricerca: l’esplorazione di questo nuovo approccio alla traduzione che sta cercando di affermarsi in una nuova era tecnologica.
Nello specifico, cercheremo quindi di affrontare l’argomento presentando, sinteticamente, la nascita della pratica di traduzione e dello sviluppo della stessa in ambito italiano, quindi parleremo della figura del traduttore come singolo attore. Passeremo poi alla traduzione collaborativa e al suo sviluppo, cercando di presentarne le diverse possibili forme. Uno spazio sarà inoltre dedicato al recente apporto della tecnologia e della rivoluzione digitale alla traduzione collaborativa, con la presentazione delle diverse piattaforme, ad hoc o meno, che possono essere utilizzare in questo nuovo approccio. Infine, come esempio, verrà presentato il progetto di traduzione collaborativa sviluppatosi all’interno della rassegna di Ca’ Foscari “Incroci di Civiltà”, che ha portato alla traduzione e alla pubblicazione nella collana di Cafoscarina dell’opera Brexit di James Noël.