dc.contributor.advisor |
Mantoan, Diego |
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dc.contributor.author |
Pozzan, Martina <1996> |
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dc.date.accessioned |
2021-10-05 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-01-11T09:25:29Z |
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dc.date.available |
2023-02-01T13:34:56Z |
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dc.date.issued |
2021-10-18 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/20139 |
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dc.description.abstract |
Prendendo in analisi il periodo che va dagli anni Sessanta agli anni Ottanta del Novecento, questa tesi si occupa di indagare l’effettiva presenza e la visibilità delle donne artiste in quei decenni, rispettivamente nel panorama e nel mercato artistico di due contesti geografici tra loro differenti, ovvero Italia e Stati Uniti. Entrambi questi due paesi, malgrado le loro molteplici diversità, furono interessati dall’ondata contestataria del Sessantotto e di conseguenza anche dalla rivoluzione neofemminista. Tra le donne che in quegli anni si batterono e scesero nelle piazze delle città per rivendicare diritti di tipo strettamente politico e sociale, ponendosi contro ogni stereotipo che veniva loro imposto, vi erano anche molte artiste, le quali oltre a tradurre in ambito artistico i temi ‘caldi’ della protesta femminista, sentivano anche il bisogno di far valere i loro diritti di artiste donne, poiché ignorate dal mondo e dal sistema dell’arte, che fin da sempre le escludeva dai principali musei e istituzioni, così come anche dalle più importanti e prestigiose rassegne nazionali e internazionali. La tesi si propone quindi di analizzare come le artiste e le critiche d’arte di quegli anni reagirono di fronte a tutto ciò, come si organizzarono tra loro mediante l’organizzazione di mostre separatiste, così come tramite la fondazione di collettivi e associazioni appositi per far fronte comune e per ottenere riconoscimento e legittimazione. Lo studio si focalizza inoltre sui principali linguaggi estetici e artistici da loro adottati, facenti uso principalmente del corpo, per esprimere a pieno la loro frustrazione, la loro rabbia, il loro disprezzo verso un mondo dell’arte fin da sempre totalmente patriarcale e ostile nei loro confronti. Differenti furono i modi di esprimersi, diversi i mezzi adottati e i modi di lavorare, ma comune era la loro voglia di cambiare definitivamente la storia dell’arte, una rivoluzione che proseguì poi negli anni e che ancora oggi è in atto, con il fine di ridurre al minimo la disparità di genere anche in ambito culturale. |
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dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Martina Pozzan, 2021 |
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dc.title |
"Donne senza paura"
La rivendicazione neofemminista nella società e nell'arte, in un confronto tra Stati Uniti e Italia |
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dc.title.alternative |
"Donne senza paura". La rivendicazione neofemminista nella società e nell'arte, in un confronto tra Stati Uniti e Italia |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Storia delle arti e conservazione dei beni artistici |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali |
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dc.description.academicyear |
2020/2021_sessione autunnale_181021 |
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dc.rights.accessrights |
embargoedAccess |
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dc.thesis.matricno |
857792 |
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dc.subject.miur |
L-ART/03 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.provenance.upload |
Martina Pozzan (857792@stud.unive.it), 2021-10-05 |
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dc.provenance.plagiarycheck |
Diego Mantoan (diego.mantoan@unive.it), 2021-10-18 |
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