Abstract:
La tesi vuole trattare il valore sociale delle sale cinematografiche e la centralità dello spettatore come cardini della sopravvivenza dei cinema in un contesto di costante mutamento mediale e di chiusura forzata delle sale a causa della pandemia di Covid-19. La sala si trova ad operare in un ambiente caratterizzato dalla proliferazione di nuove tecnologie e nuove modalità di visione che mettono in discussione la sua posizione di luogo di fruizione primario dell'opera filmica. La tesi sostiene che in un tale contesto la sala necessiti di rinnovarsi a sua volta, da una parte ribadendo il suo carattere di luogo fisico di condivisione, aggregazione e partecipazione, dall'altra abbracciando nuove pratiche e tecnologie di coinvolgimento e raggiungimento del pubblico, adottando metodologie che sviluppino relazioni durature con i propri spettatori. Il primo capitolo vuole quindi indagare la veste sociale della sala cinematografica attraverso alcuni esempi tratti dal suo passato che hanno definito la sala così come la intendiamo oggi; il secondo capitolo analizza le tecnologie che, introdotte a partire dal secondo dopoguerra, hanno modificato le esperienze e le aspettative di visione filmica, affiancando a questa analisi i tentativi di risposta ed evoluzione delle sale; il terzo infine, dopo aver esposto i risultati di diverse indagini, introduce il concetto di audience development, individuato come strumento fondamentale per la sopravvivenza della sala nel contemporaneo.