Abstract:
L’ambiente è sempre stato un fattore che ha influenzato spostamenti e migrazioni. Più recentemente però, sono stati registrati sempre più frequenti casi di spostamenti e migrazioni dovuti al degrado naturale e ai disastri ambientali, i quali sembrano tendere ad aggravarsi. La questione ambientale non è un fenomeno a sé stante; al contrario, interagisce e influenza le preesistenti condizioni socioeconomiche e politiche non solo nelle nazioni più colpite, ma in tutto il mondo. Ciononostante, sono molteplici i casi di migrazione indotta dall’ambiente che non hanno trovato disposizioni giuridiche adeguate nella gestione dei flussi migratori e nel riconoscimento del diritto di asilo e della protezione internazionale. Pertanto, l’obiettivo che si propone questo lavoro è quello di individuare le lacune e le sfide nell’attuale sistema giuridico di protezione internazionale, nonché di proporre possibili soluzioni legali avvalendosi della protezione complementare.
Offrendo un’attenta analisi sul sistema giuridico di protezione internazionale vigente che, in assenza di un regime specifico, si basa primariamente sulla Convenzione Relativa allo Statuto dei Rifugiati del 1951, si è arrivata alla conclusione che quest’ultima presenta forti limiti di applicabilità. Allo stesso modo sono stati investigati principi di diritto consuetudinario e fonti di diritto regionale. A dimostrazione di tale vuoto giuridico, sono state esaminate sentenze di Corti chiamate a giudicare casi di richieste d’asilo dovute a cambiamenti climatici, le quali però hanno comprovato l’inadeguatezza degli attuali sistemi di protezione giuridica sia a livello internazionale che regionale. Alla luce di tali risultati, lo studio propone l’utilizzo della protezione complementare come mezzo per garantire una protezione più completa, avvalendosi di elementi di Diritto Ambientale e principalmente di elementi del Diritto Umano Internazionale. Nel particolare, si approfondisce l’emergente concetto del “greening process” dei Diritti Umani applicato al fenomeno della migrazione indotta dai disastri ambientali. Inoltre, il lavoro presenta anche un’analisi degli attori coinvolti e il loro ruolo, quali Stati, individui, Organizzazioni Internazionali, multinazionali e ONG, con l’auspicio di mostrare come un approccio a più livelli volto ad una buona governanza globale possa infine contribuire a colmare il vuoto giuridico in questione.