Abstract:
Negli ultimi tre decenni, si è registrata una crescente attenzione da parte delle organizzazioni relativamente ai temi della responsabilità sociale d’impresa (Corporate Social Responsibility, CSR), in termini di impatto che l’attività aziendale può avere sul contesto in cui essa è inserita. Da questa consapevolezza, si è sviluppata anche l’esigenza di integrare e completare la comunicazione tradizionale con degli strumenti funzionali alla rappresentazione dell’impegno ambientale e sociale profuso, in un’ottica di maggior trasparenza.
Questo elaborato, dunque, si colloca all’interno del filone di studi che intende approfondire la relazione esistente tra la comunicazione delle informazioni di carattere non finanziario da parte delle imprese e le loro performance. Tuttavia, l’approccio adottato in questo lavoro è differente, in quanto si basa sul confronto tra il livello di underpricing di un campione di società neoquotate nella Borsa Italiana tra il 2015 e il 2020, che, al momento della quotazione predispongono un bilancio di sostenibilità (o un documento ad esso equivalente), con quello di un campione di società che non lo redige al momento della quotazione, avvenuta nel medesimo orizzonte temporale. Pertanto, il focus di questa tesi è posto sull’esito dell’IPO in funzione della comunicazione della sostenibilità o meno, valutando se il mercato premi la disclosure in materia di Corporate Social Responsibility (CSR).