Abstract:
In questo lavoro intendo ripercorrere la strada che, dal post-strutturalismo
(soprattutto il pensiero di Michel Foucault), attraverso l’interpretazione delle principali
filosofie femministe novecentesche, ha condotto all’elaborazione di un pensiero post-
identitario, in particolare riferimento alla questione del genere e dell’orientamento
sessuale. Si tratta in particolar modo della teoria queer, sviluppata anche nelle riflessioni di Judith Butler, nella sua opera capitale Gender Trouble. È mia intenzione mostrare,
attraverso una discussione del rapporto tra identità di genere e sesso biologico, come il
fenomeno transgender costituisca un nodo paradigmatico per la decostruzione dei
paradigmi di genere e per l’emersione delle contraddizioni insite alla norma tradizionale.
Intendo poi evidenziare come questo approccio decostruzionista al genere conduca alla
teorizzazione di un soggetto post-identitario, che può essere messo in dialogo con le
posizioni teoriche delle principali pensatrici del postumanesimo (Donna Haraway e Rosi
Braidotti), al fine di un consolidamento teorico di questa corrente di pensiero. Si tratta, a
mio avviso, di trovare un accordo tra l’originale paradigma materialista di Braidotti e il
soggetto teorizzato da Butler a partire da uno sfondo costruttivista. Infine intendo
concentrarmi in particolar modo sulle pratiche tecnologiche (realtà virtuale e intelligenza
artificiale) che maggiormente impongono una revisione delle categorie di pensiero
tradizionali, per rivalutare il ruolo del soggetto in questo nuovo quadro di riferimento.