Abstract:
La tesi presenta la prima edizione critica degli «Opuscula» di Bernardino Lidio Catti, un poeta e giurista di Ravenna formatosi a Padova. L’opera è una raccolta poetica latina e volgare, segnata da un forte amore per l’esperimento metrico ed enigmistico, dedicata al Loredan ed edita a Venezia nel 1502 da Giovanni Tacuino. Trattandosi di un’opera stampata con la partecipazione dell’autore in tipografia, filologicamente sono stati seguiti i principi della filologia testuale, tramite la collazione non solo del testo, ma anche della struttura dei fascicoli e delle filigrane del gruppo di esemplari prescelto. Quest’operazione ha portato alla luce non solo differenti stati delle forme tipografiche, ma anche un ‘cancellandum’ e un ‘cancellans’ che testimoniano la riscrittura sostanziale del manifesto poetico del ravennate. Inoltre, l’identificazione a Firenze dell’esemplare di dedica al Loredan (decorato e più marginoso), sul quale il Catti ha approntato correzioni di refusi, ha permesso di avere un solido appoggio testuale per ricostruire l’ultima volontà dell’autore. Il testo dell’edizione critica è poi accompagnato da un commento volto a spiegare le scelte metriche più ardite e i passi più particolari, a individuare le fonti letterarie e giuridiche, e a identificare le diverse figure storiche che ricorrono nei componimenti. Un risultato degno di interesse è stata l’identificazione dell’amata del poeta, soprannominata Lidia, con Cassandra Fedele, fatto che ha chiarito la scelta del Catti di ‘duellare’ amorosamente con la donna in campo giuridico, nel vero e proprio ‘Processus’ inscenato nella terza sezione della raccolta.