Abstract:
L’indagine presentata analizza il rapporto tra Bizantini e Normanni tra XI e XII secolo. La conquista da parte dei Cavalieri del Nord dell’Italia Meridionale non solo determinò la fine dell’egemonia costantinopolitana nel Mediterraneo ma, soprattutto, comportò la nascita di nuovo ordinamento politico e amministrativo sotto il controllo dei nuovi conquistatori dalla Normandia. Per introdurre questo studio si è deciso di trattare la storiografia che, da fine Ottocento fino agli anni Ottanta del Novecento, si è occupata della relazione tra Bisanzio e i nuovi conquistatori normanni e, attraverso l’analisi degli approcci di ricerca sviluppati negli ultimi vent’anni, si è poi cercato di proporre nuovi indirizzi di studio che analizzino la relazione tra le due componenti dal punto di vista etnico e culturale. Grazie alla disamina delle principali fonti bizantine composte tra XI e XII secolo e al confronto di queste ultime con le fonti precedenti, (VI-X secolo), si è indagato il silenzio della storiografia greca in merito alla genesi della conquista normanna, analizzandone le motivazioni politiche, ideologiche e culturali. Tramite la contestualizzazione delle fonti di XI secolo, redatte dai più importanti e illustri esponenti del ceto aristocratico costantinopolitano, Michele Psello e Michele Attaliate, si è esaminato il motivo del rinnovato interesse bizantino nei confronti dei capi normanni e delle loro vicende in terra orientale, fino alla definitiva capitolazione di Bari nel 1071. Mediante lo studio delle principali fonti storiografiche coeve e posteriori al regno di Alessio I Comneno, sono state, quindi, indagate le ripercussioni politiche e ideologiche dell’annus horribilis e della conseguente espansione normanna nei Balcani, esaminando, infine, le motivazioni alla base della definitiva separazione politica e ideologica tra le due componenti nella prima metà del XII secolo.