Abstract:
La lingua è uno strumento tanto utile quanto complesso giacché anche solo un errore, per quanto minimo,
può portare a notevoli incomprensioni. A differenza di una qualsiasi attività di traduzione, il cui risultato
finale può trovare un oggettivo riscontro “fisico”, l’interpretariato è una materia relativamente
“intangibile”: le ricerche a riguardo sono piuttosto rare, fatto decisamente ironico dal momento in cui il
ruolo degli interpreti è stato ed è tuttora di fondamentale importanza nella storia.
Gli studiosi cinesi hanno iniziato solo negli ultimi anni a valutare le risorse storiche quali fonti utili
per attingere a dati riguardo la storia dell’interpretazione cinese. Tra questi, Li Nanqiu ha dato un
contributo fondamentale con la pubblicazione della monografia 中国口译史 Zhongguo kouyi shi (“Storia
dell’interpretazione cinese”): si tratta di un’opera organizzata cronologicamente, il cui scopo è quello di
fornire un’idea del ruolo che ebbero gli interpreti in ambito diplomatico, commerciale, militare, e nei campi
della traduzione scientifico-tecnologica, letteraria e delle antiche scritture buddhiste.
Lo scopo della mia tesi sarà quello di fornire una maggiore chiarezza rispetto al ruolo degli
interpreti nelle relazioni diplomatiche durante le varie epoche in Cina. Il mio elaborato è articolato in tre
capitoli: il primo, di introduzione, fornisce una breve panoramica sulla figura degli interpreti. Il secondo
capitolo è la proposta traduttiva del primo capitolo dell’opera, in cui viene trattata l’interpretazione in
campo diplomatico nei periodi pre-Qin, Han, Wei, Jin, delle Dinastie del Sud e del Nord, Sui, Tang, delle
Cinque Dinastie e Dieci Stati, Song, Yuan, Ming e Qing. Il terzo e ultimo capitolo della tesi è il commento
traduttologico.