Abstract:
L’obiettivo dell’elaborato è quello di descrivere e analizzare la politica attuata dal Partito Comunista Cinese (PCC) nei confronti delle religioni presenti in Cina, ufficialmente riconosciute o meno. Particolare attenzione è posta sulle strategie comunicative e sul ruolo dei media nel controllare e tentare di orientare le strategie politiche riferite a questioni religiose, spesso considerate “temi sensibili”. L’elaborato intende dimostrare come i media ufficiali spesso incarnino strumenti del potere statale atti a definire e delineare il contesto del dibattito religioso. Nel primo capitolo la trattazione si focalizza sulla percezione che il popolo cinese possiede nei confronti della religione, vagliando la definizione socio-scientifica del concetto di “religione” ed il complesso sistema di coesistenza tra diverse religioni presente in Cina sin dai tempi imperiali. Nel Secondo capitolo sono presi in analisi l’ideologia di Partito nei confronti delle religioni, il funzionamento di istituzioni e meccanismi religiosi e gli avvenimenti più significativi verificatisi in campo religioso a partire dalla fondazione della RPC sino all’odierna “era” del Presidente Xi Jinping. Il Terzo capitolo è incentrato su due case-studies rappresentativi di due diverse epoche in cui il PCC ha temuto di perdere consenso sulla società a causa di due “religioni”. La società segreta Yiguandao e il movimento Falun Gong (definite dal Partito “sette o culti malvagi”) hanno rappresentato una grande minaccia per la stabilità sociale cinese a cui il Governo ha risposto con grandi campagne di repressione implementate attraverso la propaganda mediatica. L’attenzione è rivolta alle azioni dei media ufficiali, alle campagne pubbliche atte a screditare/bandire i culti religiosi ed ai meccanismi di censura attraverso cui il Partito-Stato ha cercato di mobilitare il popolo contro i cosiddetti nemici ideologici. Nel Quarto capitolo sono presentati i modi attraverso cui le cinque religioni ufficiali vengono attualmente percepite dal Partito e conseguentemente rappresentate sui media ufficiali. Sono analizzate le descrizioni positive e negative che i media propongono delle religioni, descritte sia come elementi di coesione e armonia nazionale, che come forze che necessitano di sottostare ai regolamenti del PCC per garantire stabilità nazionale e per adattarsi al sistema socialista attraverso un processo di sinizzazione.