Abstract:
La presente ricerca si pone l’obiettivo di indagare il tessuto in quanto medium di rilievo sulla scena artistica contemporanea, grazie a processi già attivati nelle avanguardie storiche e volti al riscatto di diverse forme di marginalità identitaria, sociale e culturale, tra le quali spicca il ruolo femminile. La prima parte dello studio esplora la ricorrente associazione tra tessuto, decorativo e femminile, rimessa in discussione dalle esperienze russe; analizza nello specifico due casi modello recentemente riscoperti: Anni Albers e le artiste formatesi nel Bauhaus, nonché la maestra norvegese dell’arazzo Hannah Ryggen. Il percorso di seguito incontra il tessuto protagonista in alcune correnti artistiche del secondo dopoguerra, spesso coniugato alle istanze del femminismo degli anni Settanta, non più elemento passivo del quotidiano bensì rivoluzionario; qui indaga l’esempio peculiare dell’italiana Maria Lai con le sue potenti narrazioni tessili. Dagli anni Ottanta ad oggi, inoltre, osserva come convergano sul tessuto molteplici istanze: le culture reputate marginali, come quelle postcoloniali e post-sovietiche, ritrovano la propria voce e la riflessione sul femminile prosegue grazie a Louise Bourgeois; al contempo si compiono sperimentazioni dentro il rapporto tra tessuto, corporeità e performance. Infine, la ricerca sceglie l’arte tessile lituana come esempio conclusivo di notevole attualità, in cui questo medium diventa strumento identitario generazionale e collettivo.