Abstract:
Lo studio della filosofia passa attraverso diversi strumenti che testimoniano il pensiero degli autori.
Il caso dell’autobiografia filosofica è particolare: da Seneca, passando per Agostino si ritrova ancora una volta in Rousseau; rappresentando usi e costumi in diverse epoche e luoghi, è un’esposizione della società, ma è anche l’espressione massima dell’ego umano che cerca di raccontare di sé tutto il possibile, la propria crescita e le proprie sconfitte. L'aspetto che colpisce maggiormente, in detto genere, è il modo in cui gli autori si fanno umani ed entrano in contatto con il pubblico, che s’immedesima e comprende più a fondo ciò che ha portato il filosofo a sviluppare un determinato pensiero.
Proprio per questi motivi l’autobiografia è un mezzo da prediligersi nella selezione di materiali per lo studio della filosofia: a difendere questa affermazione vi sono gli studi delle tecniche di pedagogia e didattica sviluppatisi nell’ultimo secolo e mezzo.
In questa tesi vogliamo dimostrare che l’autobiografia è il testo più adatto per la comprensione del pensiero dell’autore, facilmente accessibile per una lettura di piacere, e quindi diffondibile. Questo compito sarà assolto attraverso la presentazione di varie autobiografie filosofiche che hanno segnato i passaggi fondamentali dello sviluppo di questo genere, e l’analisi pedagogica che può essere fatta del risultato di tale sviluppo. Il fine è quello di proporre il testo autobiografico come primo punto di approccio ai testi dell'autore, in particolare nelle scuole superiori.