Abstract:
L’arte contemporanea cinese, in mostra oramai nelle più grandi istituzioni culturali mondiali, è il risultato di una serie di cambiamenti nella percezione della disciplina artistica nati nel corso del Novecento. Protagonista di questi cambiamenti, in Cina, è stato Mao Zedong, il quale definì la nuova concezione dell’arte e della figura dell’artista nella Cina di allora. Il Presidente raggiunse infatti il ruolo di una divinità, diventando l’unica figura ufficialmente ammessa nella rappresentazione artistica. Anche in seguito alla sua morte, nel 1976, e con la graduale apertura della Cina verso l’Occidente, il suo pensiero ha continuato ad influenzare la pratica degli artisti cinesi contemporanei.
Partendo da una suddivisione cronologica della storia dell’arte nella Cina di Mao e l’era post-Mao, l’elaborato si compone di tre capitoli, al fine di tracciare l’evoluzione dell’uso dell’immagine di Mao Zedong nella pratica artistica, e la sua ricezione nella Cina continentale e in Occidente.
Per i primi due capitoli viene fornita una panoramica sul contesto socioculturale e sulla figura del Leader nell’arte di propaganda, per analizzare successivamente le risposte degli artisti contemporanei cinesi, focalizzandosi su esempi specifici di opere che hanno sfidato l’ideologica dell’arte maoista e offerto prospettive critiche. Infine, il terzo capitolo si propone di indagare l’influenza globale della sua figura sull’arte e sul mercato artistico dal 1949 a oggi.
L’intento dell’elaborato è quello di definire e delineare la multiforme visualizzazione e ricezione della figura di Mao Zedong nelle arti visive e nel mercato dell’arte contemporanea.