Abstract:
Il lupo è arrivato senza preavviso in Altopiano, portando scompiglio in una realtà che
da secoli non conosceva la minaccia di un predatore. Cos’è successo da quando il lupo ha
abbandonato il mondo delle favole ed è entrato a pieno titolo nel mondo della realtà? Quale impatto
ha avuto questa nuova presenza nella vita quotidiana? Ma soprattutto, cosa rappresenta oggi il lupo
per gli altopianesi?
La tesi cerca di rispondere a queste domande, dando voce alle persone direttamente coinvolte e
affrontando il delicato tema del rapporto uomo-natura e uomo-animale nell’era dell’antropocene.
La tesi è la restituzione finale di una ricerca etnografica di circa quattro mesi nell’Altopiano dei
Sette Comuni. Dopo un’introduzione a tutto tondo del lupo e dell’area di studio nei primi tre
capitoli, il lavoro si incentra sugli atteggiamenti nei confronti dell’animale da parte delle persone
che, per mestiere, si trovano a stretto contatto con il mondo naturale della montagna. Un intero
capitolo è dedicato al mondo dell’allevamento, il più duramente colpito dalla presenza del
predatore, e in esso si parte da un’analisi delle problematiche concrete legate al lupo, come l’uso e il
non uso dei sistemi di prevenzione, per arrivare a scoprire il sostrato emotivo e sociale che ha
portato ad un conflitto acceso non solo con il lupo, ma anche e soprattutto con le istituzioni che si
occupano della questione. Nell’ultimo capitolo della tesi, infine, viene analizzato il rapporto che in
montagna si ha con la natura e con gli animali, confrontando le opinioni di guardiacaccia, guide
alpine, cacciatori e fotografi naturalisti, cercando di stabilire se esista un effettivo confine tra
umanità e bestialità.