Abstract:
Il lavoro si concentra sulla critica della religione democratica in Nicolás Gómez Dávila. Il filosofo colombiano critica aspramente la modernità e la forma di governo democratica oggi imperante globalmente, la democrazia, in quanto improprie divinizzazioni della volontà umana. L'annuncio della morte di Dio da parte di Nietzsche con cui si chiude la modernità sfocia nei nichilismi e nei relativismi del XX secolo. Qui la volontà umana diventa l'unico giudice legittimo riguardo alla verità, al bene e alla bellezza, ignorando e negando dunque quell'ordine divino del mondo che tutta la tradizione aveva assunto come criterio per i suoi giudizi. Nonostante l'annuncio della morte di Dio, Nicolás Gómez Dávila vuole mettere in luce quello che è il substrato religioso, conscio o inconscio, della democrazia. Insieme alla critica di questa "perversione metafisica" della volontà, propone un ritorno dell'uomo e della società a quei valori plasmati e trasmessi dalla tradizione, specie quella cattolica, insieme ad una dottrina del diritto capace di rendere conto in maniera non arbitraria di questi valori.