Abstract:
La tesi traccia un percorso che mette a confronto alcune delle più originali riflessioni elaborate nel corso del Novecento, a cominciare da quelle estetico-sociologiche, con Dissanayake, Shapiro, Heinich ed i filosofi della Everyday Aesthetics, riguardanti il concetto di artification. Fanno seguito quelle filosofiche di Danto, Goodman, Dewey, Dickie, il cui obiettivo è fornire differenti risposte all’interrogativo cardine del contemporaneo: cercare di definire cosa sia l’arte, dimostrando come il concetto stesso sia mutevole e dai confini imprecisi. In particolare si vuole dare rilevanza alla considerazione del corpo in ambito artistico, analizzando la critica di Loos e l’opposta positività racchiusa nell’esperienzialità di Shusterman. Infine, si vuole evidenziare la grande libertà di espressione presente nella pratica della Body Art, tramite l’esposizione di casi ed artisti esemplificativi: l’uso del corpo nell’arte verrà inoltre maggiormente approfondito tramite un focus sulla forma del tatuaggio in quanto manifestazione artistica, analizzando come caso di studio la recente mostra documentaria “Tattoo: Storie sulla Pelle” tenutasi recentemente al Museo M9 (VE), con l’obiettivo di diffondere e attuare una sensibilizzazione nei confronti di questa antica forma d’arte.