Abstract:
Nel 2020, la pandemia da COVID-19 ha costretto le scuole italiane a terminare le lezioni in presenza e attivare una modalità di apprendimento a distanza. Questa ricerca raccoglie le esperienze di studenti e genitori delle scuole superiori durante il periodo di lockdown. Si pone la domanda di come l’uso dei media sia cambiato da prima a durante l’emergenza, di quali siano le impressioni delle famiglie riguardo la didattica a distanza e quali suggerimenti abbiano sviluppato. Un piccolo approfondimento si concentra anche sulle percezioni degli studenti riguardo l’apprendimento delle lingue a distanza. I dati sono raccolti attraverso interviste da remoto, basate su un campione non probabilistico di 15 studenti e 15 genitori del nord Italia. I risultati dimostrano che questa situazione ha avuto una forte influenza sulle abitudini delle famiglie, specialmente da un punto di vista pedagogico. La frequenza delle loro attività online è aumentata e si è maggiormente concentrata sulla scuola. Sia studenti che genitori hanno evidenziato più aspetti negativi che positivi, ma i risultati suggeriscono che ci sia correlazione tra questi dati e la connettività a livello regionale, la composizione della famiglia, la disponibilità dei dispositivi e le emozioni isolanti causate dall’emergenza. Gli aspetti positivi sottolineati suggeriscono che l’implementazione della tecnologia nell’apprendimento possa aumentare la motivazione, la creatività, l’uso di strategie e, in definitiva, l’autoregolazione. Ciò è specialmente vero per l’apprendimento delle lingue, che ha acquisito nuove sfaccettature durante il lockdown, spingendo gli studenti verso la sperimentazione e la consapevolezza del loro ruolo di studenti di lingua. Le future implicazioni di questo studio riguardano una modalità di apprendimento mista e ulteriori ricerche nell’ambito linguistico, con l’integrazione di risorse digitali in approcci più tradizionali.
In 2020, COVID-19 pandemic forced Italian schools to end lessons in presence and activate a distance modality of learning. This research collects high school students and parents’ experiences during the lockdown period. It poses the question of how media use has changed from before to during the emergency, what are the impressions of families about distance learning and what suggestions they have developed. A small insight also focuses on students’ perceptions on distance language learning. Data is collected through remote interviews, based on a non-probabilistic sampling of 15 students and 15 parents in the North of Italy. The results show that this situation had a strong influence on the habits of families, especially from a pedagogical point of view. The frequency of their online activities increased and focused more on school. Both students and parents highlighted more negative aspects than positive, but research also suggests a correlation between these data and connectivity at a regional level, composition of the household, availability of devices and the isolating emotions caused by the emergency. The positive aspects that are underlined suggest that the implementation of technology in learning can increase motivation, creativity, strategy use and ultimately, self-regulation. This is especially true for language learning, which acquired new facets during the lockdown, pushing students towards experimentation and awareness about their role as language learners. The future implications of this study concern a blended modality of learning and further research in the field of languages, with the integration of digital sources into more traditional approaches.