Abstract:
All’interno degli istituti penitenziari le attività teatrali hanno una valenza trattamentale molto importante ed un impatto positivo sui detenuti. Il teatro, oltre a porsi come strumento di dialogo tra l’interno del carcere e l’esterno, contribuisce ad avere una maggiore presa di coscienza del proprio vissuto e a creare spazi di libertà nella mente.
Sebbene le origini del teatro in carcere risalgano alla fine degli anni Ottanta, sono ancora molte le difficoltà sia a livello organizzativo sia economico che, spesso, impediscono a tali attività di realizzarsi in maniera continuativa nel tempo.
Per trattare l’argomento in maniera esaustiva si è scelto, dunque, di organizzare il presente elaborato in quattro parti. Nella prima verrà presentato il teatro sociale, ovvero ciò che pone le basi per il teatro in carcere, mentre nella seconda parte ci si focalizzerà sulle principali tappe legislative che hanno permesso l’incontro tra attività culturali e carceri oltreché alla nascita di un sistema penitenziario attento ai diritti umani.
Oggetto della terza parte sarà, poi, l’analisi del teatro in carcere di cui verranno esposte le origini, le caratteristiche e le esperienze italiane più significative, senza tralasciare le difficoltà organizzative ed economiche che si nascondono dietro tale fenomeno. La quarta parte, infine, approfondirà il progetto teatrale dell’associazione culturale Balamòs Teatro dal titolo “Passi sospesi”, attivo dal 2006 negli istituti penitenziari di Venezia.