Abstract:
Traccia del contenuto della tesi
Si analizza l’officina editoriale di Bernardino (de) Vitali, di origini albanesi, entro il panorama del dibattito culturale della prima metà del Cinquecento a Venezia. Ne emerge una ricca produzione che risponde a tutte le novità del dibattito culturale: dalle discussioni linguistiche alle attività di volgarizzamenti dai classici, dall’attenzione al mondo musicale all’affermarsi del teatro rinascimentale.
In quest’ultimo settore si analizza la presenza dell’eroe nazionale albanese, ormai diventato eroe sovranazionale, Giorgio Castriota Principe di Epiro, soprannominato Scanderbeg, ovvero Principe Alessandro, nuovo Alessandro Magno.
Si mostra come Scanderbeg sia stato inserito nel panorama mitografico della Serenissima, sia entrato nelle forme celebrative dell’arte veneziana, abbia dato vita a una commedia dell’arte di tale successo da rimanere sempre richiesta dal pubblico dal Seicento al tempo di Carlo Goldoni, fino a fornire tematiche tragiche nel secondo Settecento, tra i fermenti culturali della Padova di Melchiorre Cesarotti.
In interlinea si delinea, entro gli orizzonti dello Stato da Mar di Venezia, la presenza costante dell’Albania Propria (altro dall’Albania Veneta), terra geo politicamente strategica entro il Commonwealth veneziano.