Abstract:
La tesi ha come obiettivo un’indagine monografica sull’artista Pino Poggi e una sua contestualizzazione all’interno della storia dell’arte contemporanea. Poggi nasce a Genova nel 1939 e sviluppa la sua carriera artistica tra Slovenia, dove al momento vengono conservate la maggior parte delle sue opere, e Germania, nazione in cui è riuscito a costruire il proprio percorso a livello internazionale. Si forma accademicamente come scultore e in quanto artista canonico riesce raccogliere le prime fortune, ma stimolato dal clima politico-culturale del tempo, lascia l’Italia e decide di fondare la propria ricerca su quella che definisce Arte Utile. Dal 1965 al 1994, scrive quattro manifesti definendone gli obiettivi, tra cui “aiutare a vedere chiaramente i problemi della società in cui vive e possibilmente suggerirgliene anche la soluzione”. Poggi teorizza e cerca di realizzare un’arte dalla forte impronta sociale, vicina al pubblico e ai problemi del mondo contemporaneo. Dopo un focus sulla biografia e la produzione dell’artista grazie all’accesso al suo archivio privato, la tesi prende in esame altri momenti in cui arte e indagine sociale sono entrati in contatto, mettendoli in relazione all’Arte Utile: dalle sue origini con le teorie di John Ruskin, William James e John Dewey, passando da un confronto con la scultura sociale di Joseph Beuys e le teorie di Theodor Adorno e Jerzy Ludwinsky, fino al contatto con l’Arte Útil dell’artista cubana Tania Bruguera.