Abstract:
L’attività di ricerca si è concentrata sulla giustizia sportiva e sulle modalità di intervento pubblico dello Stato nel settore. In una prima parte della ricerca si è individuata una nozione innovativa di giustizia sportiva, la “giustizia statale nello sport”, con la quale si intendere analizzare il medesimo fenomeno ma da un diverso punto di vista: non “sportivo”, inteso quale meccanismo di risoluzione delle istituzioni di settore, ma “statale”, inteso quale intervento pubblico al fine di garantire la regolarità delle competizioni. Sulla base di questa prospettiva si sono analizzate le principali ricostruzioni dogmatiche del settore – la teoria della pluralità degli ordinamenti giuridici, le ricostruzioni di diritto amministrativo e quelle dei sistemi giuridici transnazionali – al fine di individuare le caratteristiche essenziali della giustizia statale nello sport. Successivamente, si è concentrata l’attenzione sui sistemi positivi di giustizia sportiva: in primo luogo, quello italiano; successivamente, quelli stranieri. In Italia si è analizzato il complicato stato dell’arte organizzativo del fenomeno sportivo, derivante da una stratificazione di disposizioni ed interpretazioni giurisprudenziali: questo quadro ha determinato una peculiare commistione tra soggetti pubblici e privati, nonché un sistema di tutela giurisdizionale “machiavellico”, in quanto estremamente complicato per la differenziazione dei poteri del giudice in base alla materia. Quanto ai paesi stranieri, si sono analizzati i vari sistemi di Spagna, Francia, Grecia, Inghilterra, Germania e Stati uniti: da un lato, si è evidenziata una forte presenza di “giustizia statale nello sport” in quasi tutti i paesi considerati; dall’altro lato, si è riscontrato un costante problema di accesso alla giustizia in relazione agli atti delle istituzioni sportive. Questo problema, che in Italia è stato affrontato mediante la creazione di una tutela differenziata e speciale, all’estero è sempre stato risolto attraverso l’estensione degli ordinari principi dell’ordinamento, pur riscontrando notevoli problemi in ordine all’effettività della giustizia. La ricostruzione dei sistemi dei vari paesi, in chiave comparatistica, ha permesso di individuare il principale problema che sta alla base delle difficoltà: la posizione monopolistica dei soggetti transnazionali e nazionali che organizzano le competizioni determina l’insorgenza di un potere privato difficile da controllare. In altre parole, questi soggetti possono operare disinteressandosi del comportamento degli altri soggetti pubblici o privati coinvolti. Al fine di individuare un sistema che sia in grado di conciliare questa posizione monopolistica con i principi del nostro ordinamento, si è utilizzata, come chiave di volta, la tutela della concorrenza. In particolare, qualificando quale servizio pubblico l’attività delle istituzioni sportive, si è postulata l’esigenza utilizzare lo strumento della concessione, previa procedura ad evidenza pubblica, al fine di assegnare il servizio di gestione delle competizioni.