Abstract:
Il lavoro di ricerca si concentra sull’analisi delle problematiche sorte in tema di interpretazione degli art. 17 della L. 47/1985 oggi trasfuso nell’art. 46 del D.p.r. 380/2001 (T.U.E.). La norma prevede la nullità e non stipulabilità degli atti tra vivi nel caso in cui l’alienante abbia omesso di dichiarare gli estremi della concessione ad edificare o della concessione in sanatoria. La formulazione della norma, invero, è parsa da subito particolarmente infelice e ha dato adito a diverse teorie interpretative che possono dividersi in due gruppi contrapposti. Da un lato, si sostiene che la norma abbia introdotto un’ipotesi di nullità formale dovuta unicamente all’assenza della dichiarazione richiesta; dall’altro, si ritiene, valorizzando il presunto scopo di contrasto all’abusivismo, che accanto alla nullità formale sussista altresì una nullità sostanziale che scaturirebbe dalla difformità dell’immobile al titolo dichiarato. Nello scritto si cerca di indagare pro e contro di ogni teoria con un approccio il più possibile privo di pregiudizi e pre-deduzioni.