Abstract:
Il presente elaborato tratta il tema della sicurezza energetica che viene comunemente definita come una "fornitura di energia adeguata, accessibile e affidabile"; in particolare si sottolinea il rapporto di interdipendenza esistente tra paesi consumatori e paesi produttori di energia. Le scelte politiche di tutela e di sicurezza energetica possono infatti avere un forte impatto sia nei paesi consumatori, sia nei paesi produttori, poiché la mancanza di guadagni provenienti dalla vendita di energia può tradursi in danni economici e sociali.
Nello scenario energetico degli ultimi anni, caratterizzato da un progressivo sbilanciamento del mix energetico, dal petrolio verso il gas naturale, e da uno spostamento dei mercati da Occidente verso Oriente, ha cominciando ad emergere un Paese in grado di rivestire un ruolo chiave nell’attuale quadro energetico: l’Azerbaigian.
La Repubblica dell’Azerbaigian è uno dei più antichi centri di produzione di petrolio al mondo che vanta oggi ricchi depositi di risorse energetiche, soprattutto di gas naturale.
Tra i punti di forza di questo paese troviamo la sua collocazione geografica strategica e la presenza di abbondanti riserve di gas naturali nel territorio, mentre i suoi punti di debolezza derivano dalla sua condizione di landlocked state, ossia un Paese senza sbocco sul mare, e di rentier state, ovvero di un Paese che basa la propria economia principalmente sulle entrate derivanti dalla rendita energetica.
E’ inoltre opportuno sottolineare il fatto che per l’economia azera sono molto importanti sia le relazioni instaurate nel tempo con gli stati limitrofi sia gli sforzi compiuti per tutelare la propria sicurezza energetica, attraverso la diversificazione dell’economia e dei partner energetici. Tra gli attori che a livello internazionale si sono mostrati maggiormente interessati ad instaurare una partnership energetica e politico-diplomatica si sottolinea l’importanza del legame instaurato con l’Italia. La cooperazione tra questi due paesi si è sviluppata in numerose sfere tra cui quella culturale, formativa, politico-economica e soprattutto energetica grazie ai numerosi accordi consumatore-produttore stipulati. Oltre all’Italia, anche l’Unione Europea ha guardato in modo sempre più interessato all’Azerbaigian, soprattutto al fine di tutelare la propria sicurezza energetica attraverso la diversificazione dei propri approvvigionamenti energetici.
In questo ambito assume notevole importanza il progetto del Corridoio Meridionale del Gas, un insieme di infrastrutture che mirano al trasporto del gas proveniente dall’Azerbaigian in Europa, come punto di convergenza delle strategie e delle politiche energetiche dell’Unione Europea e dell’Azerbaigian. Per l’Unione Europea questo progetto rappresenta sia una pietra miliare per la diversificazione delle forniture energetiche sia un modo per ridurre la dipendenza energetica degli stati membri dalla Russia. Per l’Azerbaigian invece, rappresenta la possibilità di emergere a livello internazionale come affidabile rifornitore energetico e partner, anche al di fuori della sfera energetica.
Il corridoio è composto da tre gasdotti, tra cui il TAP (Trans Adriatic Pipeline) che andrà a ricoprire una funzione essenziale per il futuro energetico europeo. Il TAP consente l’apertura di uno sbocco in Occidente permettendo l’afflusso del gas naturale del mar Caspio in Italia e in Europa.
Il progetto risulta dunque una risposta alle esigenze e agli interessi delineati nelle politiche di tutela della sicurezza energetica dell’Azerbaigian, dell’Italia e dell’Unione Europea.