Abstract:
Il Visual-Kei è emerso sulla scena musicale giapponese alla fine degli anni '80 e gode ancora di una discreta fama; tuttavia, sarebbe semplicistico pensare che, in trenta anni di storia, il genere non sia mai cambiato.
Lo scopo di questa tesi è stato analizzare cosa ha significato e ancora significa “essere Visual-Kei” per le generazioni di artisti che hanno preso parte al movimento. Per fare ciò, invece che basarsi su criteri come il look o il sound, che si sono mostrati inadatti a circoscrivere efficacemente il genere, ci si è focalizzati su un'analisi dei testi delle canzoni. Così facendo, si è cercato di eviscerare dalle liriche lo spirito Visual-Kei, trasposto in parole attraverso i testi.
L'elaborato è stato diviso in tre capitoli. Il primo capitolo è una panoramica della storia del Visual-Kei corredata da un'analisi della scena tramite la teoria dei campi di Bourdieu. Questo capitolo, introduce l'argomento e mostra chi ha definito il canone del genere in diversi periodi. Il secondo capitolo è un approfondimento sui temi dei testi delle canzoni e su come questo spirito Visual-Kei è stato interpretato da diversi artisti. Il terzo capitolo è una breve antologia di testi di canzoni, tradotte e analizzate al fine di mostrare un'applicazione pratica delle nozioni espresse nei due capitoli precedenti. Infine, si è cercato di dare una definizione di più ampio respiro al genere sulla base di quanto messo in luce nei capitoli precedenti.