Abstract:
Il presente elaborato mostra i risultati di uno studio cross-sectional condotto sull’acquisizione delle catene tematiche del cinese mandarino (cinese L2) da parte degli italofoni. Nello specifico, indaga il modo in cui gli studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia gestiscono l’anafora zero nella posizione di soggetto (agente), di oggetto (paziente) e al momento di rottura della continuità del tema all’interno di una catena tematica. Un’analisi di tipo quantitativo e qualitativo è stata condotta su un campione di 60 studenti (italiano L1), rappresentativi dei tre livelli di conoscenza della lingua — elementare, intermedio e avanzato. Oltre all’impiego di altre strategie linguistiche, i dati raccolti rivelano un’eccessiva specificazione degli argomenti verbali (soggetto e oggetto), elementi entrambi indicativi di una difficoltà da parte degli italiani di produrre frasi complesse che manifestino il fenomeno della non specificazione, caratteristico invece della tipologia linguistica del cinese. Di fatto gli studenti preferiscono chiarire la presenza dei suddetti argomenti tramite l’uso dei pronomi, rendendo così evidente, da una parte, l’interferenza linguistica della loro L1 ma, dall’altra, fornendo anche le basi per un’ipotesi d’influenza dell’inglese nell’acquisizione del cinese come lingua straniera. Nella speranza di colmare la lacuna presente tra la teoria linguistica sulla non specificazione e l’insegnamento della (non-)produzione della stessa in cinese, mostrando un’applicazione dei risultati nella pedagogia della lingua in questione, questa ricerca vuole essere un contributo alla didattica del cinese come seconda lingua in Italia.