Abstract:
La ricerca affronta la ricostruzione della storia e dell'attività espositiva della Famiglia Artistica di Milano, associazione fondata nel 1872 da Vespasiano Bignami.
Nella prima parte, prendendo avvio dalla messa a fuoco del ruolo che la Famigia svolse in ambito locale in qualità di organo di rappresentanza degli artisti milanesi in rapporto alle istituzioni ufficiali del periodo, in particolare l'Acccademia di Brera, si è cercato di ricostruire l'attività istituzionale del sodalizo e il modo in cui attraverso essa gli artisti soci cercarono di intervenire e modificare i complessi equilibri di potere nel contesto espositivo locale.
Ai fini di una contestualizzazione culturale dellla Società si è dedicato un affondo storico-critico in merito alla pertinenza della Famiglia Artistica alla Scapigliatura quale movimento artistico proponendo una differente chiave di lettura del fenomeno scapigliato in senso inclusivo.
Da ultimo, attraverso il recupero della documentazione prodotta dal sodalizio e dagli artisti soci si è tracciata una storia, sostenuta da materiali archivisti e fonti a stampa, dell'attività sociale lungo un quarantennio.
La seconda parte della ricerca si è focalizzata sulla ricostruzione delle rassegne annuali promosse dalla Famiglia Artistica a partire dal 1886 giungendo sino al 1914. Si tratta di esposizioni poco note alla storiografia e sono il minima parte recuperate. Attraverso le recensioni rintracciate nella carta stampata, in mancanza dei cataloghi, si è potuto ricostruire la fisionomia generale ed individuale delle singole edizioni e recuperare informazioni sugli espositori e l'esposto.
Oltre all'aggiornamento delle singole biografie degli artisti, grazie a nuove attestazioni espositive e al censimento di opere esposte alle rassegne, la ricerca ha permesso di evidenziare come queste mostre abbiano assunto, nel corso del tempo, un ruolo di primo piano nel contesto artistico locale rappresentanto l'unica occasione di una rassegna libera ed indipendente caratterizzata da un profilo generazionale giovane degli espositori e, di conseguenza, da una tendenza alla proposta di opere innovative e di rottura rispetto alla tradizione locale.