Abstract:
Il frammentato panorama dell’economia dell’informazione è ad oggi contraddistinto dall'emersione di peculiari fenomeni nello scenario della Rete. Uno di questi è costituito dai sistemi reputazionali. Si tratta di strumenti elaborati al fine di ridurre i fallimenti di mercato derivanti dalle situazioni di asimmetria informativa e predisposti ex ante allo scopo preordinato di stabilire la credibilità del singolo. I sistemi reputazionali sono stati definiti come «strutture informative che aggregano e diffondono dati relativi alla reputazione individuale entro un certo contesto di riferimento, con la funzione di offrire indicazioni utili alla conclusione degli affari e favorire la creazione di fiducia nel mercato». È evidente che essi siano forieri di molteplici problematiche e che in misura sempre più rilevante informino il contesto giuridico. A tal proposito, innumerevoli sono le controversie recentemente sorte sul contenuto di questi sistemi: recensioni e feedback online stanno causando degli effetti distorsivi rispetto allo scopo della loro originaria elaborazione. In questo contesto è l’apporto giurisprudenziale a fornire i primi risultati tangibili sul tema, ma il pieno sviluppo degli orientamenti sulla responsabilità eventualmente ascritta alle piattaforme che elaborano i sistemi di reputazione è tuttora ostacolato dalle lacune normative sul punto. Da ciò ne deriva la difficoltà di fornire un chiaro indirizzo sulle modalità utilizzate per affrontare il dilagante fenomeno delle recensioni false ed ingannevoli, le cui conseguenze lesive sono pregiudizievoli sia nei confronti di operatori economici presenti sulla Rete che dei consumatori, spesso fuorviati nel loro consenso contrattuale. Occorre allora valutare se, allo stato dell’arte, sia possibile intravedere delle proposte di regolazione o se i sistemi di reputazione siano lasciati alle incontrollabili logiche di mercato dei grandi “colossi” dell’informazione.