Abstract:
L’obiettivo di questa ricerca è l’analisi della topografia di Ostia a partire dai luoghi di culto dedicati a Mitra (impiantati tra la metà del II e la metà del III secolo), per definire quali fossero gli attori del culto e le modalità di svolgimento del rituale. Ostia è un contesto privilegiato non solo per il dato numerico, ma le modalità di sviluppo e poi di abbandono della colonia alla foce del Tevere permettono un’analisi diacronica delle diverse fasi di vita, aiutandoci a comprendere alcuni aspetti del culto ancora oscuri. A livello metodologico il punto di partenza della ricerca è un dossier in cui si analizza ogni mitreo nel proprio contesto topografico come singolo caso di studio. Il luogo di culto quindi viene analizzato nel modo in cui la sua materialità dialoga con il paesaggio urbano. Le modalità di accesso ai mitrei riflettono la partecipazione dei devoti: l’uso dello spazio da parte di comunità, nate soprattutto in ambiti professionali e di prossimità, permette un’analisi sociale degli attori del culto. È evidente anche la relazione con gli altri sacra, a testimoniare l’integrazione del culto di Mitra nel paesaggio religioso ostiense attraverso la condivisione degli stessi fedeli e degli stessi spazi. A partire dai dati precedentemente presentati è possibile riconsiderare alcuni aspetti del rito, uno dei temi più controversi del culto di Mitra.