Abstract:
Negli ultimi decenni Velimir Chlebnikov, uno tra più noti poeti del Novecento russo che generalmente viene considerato un esponente dell'avanguardia futurista, è stato oggetto di una grandissima attenzione, non solo riservata al ruolo di primus inter pares che l'autore rivestì all'interno della corrente cubofuturista, ma soprattutto alla sua opera poetica e alle sue teorie logopoietiche. Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di indagare nel dettaglio le caratteristiche formali e di genere letterario di alcune opere riconducibili alla categoria della cosiddetta nechudožestvennaja proza, una parte della produzione del poeta che ad oggi non ha ricevuto la dovuta attenzione. Nell’insieme della corposa produzione in prosa di V. Chlebnikov, messa indiscutibilmente in ombra dall’attenzione riservata a quella poetica e drammaturgica, gli ambiti di saggistica, dialoghi e forme dichiarative (manifesti, appelli e generi simili) sono stati e continuano ad essere trattati perlopiù tangenzialmente, quando non del tutto trascurati: essi costituiscono una porzione significativa del corpus chlebnikoviano, alla quale l’autore si dedicò costantemente per tutto l’arco della sua carriera.