Abstract:
L'iconografia della sfinge in ambito funerario, intesa come simbolo apotropaico, protettore della tomba e del defunto, ha origine in Egitto e nel Vicino Oriente Antico e da lì, attraverso la Grecia e l'Etruria, giunge nell'arte romana, conoscendo un particolare successo nella Cisalpina, dove si attesta in numerosi rinvenimenti. La bibliografia sul tema è particolarmente ricca ma per quanto riguarda l'età romana, nonostante la notevole diffusione dell'iconografia, gli approfondimenti sono molto meno numerosi e in particolare mancava un censimento complessivo e uno studio dettagliato di queste attestazioni nello specifico ambito del funerario. La presente ricerca si propone di presentare un quadro d’insieme della sfinge funeraria nella Cisalpina, mantenendo costante il confronto anche con l'intero territorio italiano e provinciale e definendone l'inquadramento cronologico, socio-economico, geografico e iconografico, per quanto consentito dai dati. Agli esemplari catalogati si aggiunge infine il recente rinvenimento di frammenti di sfinge funeraria e del monumento a cui afferivano, emersi durante lo scavo della necropoli di Gazzo Veronese (VR) posta lungo il tratto di via Claudia Augusta che collegava Hostilia a Verona, e di cui si propone l’analisi sulla base delle riflessioni emerse dallo studio generale, integrando al tempo stesso queste ultime con quanto desunto dallo studio dell’attestazione veronese.