Abstract:
Il rapporto con la lingua italiana appare ancora oggi complesso, soprattutto quando la mancanza di comprensione specifica può avere conseguenze dannose per il destinatario, non da meno per il mittente. La situazione attuale, alla fine del primo ventennio del secolo, vede la costante creazione nelle istituzioni di documenti dal significato oscuro ed in svariati casi sibillino, creati forse per risultare incomprensibili al lettore e distanziare di conseguenza il mittente e il destinatario e, quasi come Bibbie scritte in latino tardo antico, interpretabili a proprio piacimento solo da una parte.
Ciò che Calvino definiva l’Antilingua è divenuto però, e sempre più, il linguaggio utilizzato attraverso le missive delle aziende, le circolari degli enti amministrativi, le stesse leggi per il cittadino, le stesse bollette del gas.
Risulta difficile per l’uomo qualsiasi leggere e comprendere a pieno il significato e la semantica di tali documenti, a volte troppo vaghi, senza comprendere se a monte è proprio questa la volontà del mittente.
Scopo di questo studio è di determinare come l’Antilingua, attraverso il burocratese unito a tutta la parentela annessa di tecnicismi, l’aziendalese, lo scolastichese e il padre di tutti, il giuridichese, sia ancora presente all’interno del nostro linguaggio e sia sempre più utilizzata, anche in luoghi ove la cultura e la chiarezza dovrebbero essere dominanti.
Affronteremo infatti un breve percorso della storia dell’Antilingua nelle sue varie declinazioni. Successivamente, nell’ultimo capitolo della nostra ricerca, analizzeremo una circolare del Miur, per comprendere come dallo stesso Ministero dell’Istruzione giungano il più delle volte documenti di difficile comprensione e contenenti errori di vario genere, sia dal punto di vista semantico, sia da quello grammaticale.
Altro obiettivo della nostra indagine sarà quello di comprendere come si siano mosse le varie istituzioni, nazionali e sovranazionali, per valutare la leggibilità degli elaborati e per semplificarli il più possibile. A tal proposito valuteremo ed analizzeremo principalmente tre di questi strumenti: READ-IT, l’indice Gulpease e la formula di Flesch.
Obiettivo conclusivo del nostro studio sarà dimostrare che il burocratese sia ormai padrone non solo dei testi delle istituzioni, bensì di ogni scritto formale composto da persone dotate anche di una cultura ed un livello di studi non elementare, segno evidente che ormai l’Antilingua è lingua di tutti noi, oggi ancor più di ieri.